da un'idea di "Era un anno a casa" un blog tutto ... da leggere!!!

giovedì 10 luglio 2014

Un semestre di letture - Prima Puntata: Eshkol Nevo

Non scrivo qui da molto tempo.
O meglio non pubblico perche' in realta` ho un sacco di post tra le bozze, ma devo concludere con le parole giuste e non sono del tutto soddisfatta.
L'ultimo post risale a gennaio 2014, da quella data la sottoscritta ha letto la bellezza di 16 libri (ma quando?) e ne ha in lettura molti altri (conoscete gia` il mio account aNobii?).
Volevo scorrere rapidamente con una serie di "puntate" cio` che ho letto e condividerlo perche` c'e` molto che vale la pena di scoprire.

In questa prima diciamo cosi` "puntata" vorrei parlare di due libri bellissimi di Eshkol Nevo, scoperti casualmente grazie alla recensione che ne faceva un settimanale appoggiato sul tavolino nella sala d'aspietto del medico (a proposito non pensate che le sale d'attesa possano essere un ottimo punto di scambio libri?)
Vi invito a leggere questo autore, io adoro la sua scrittura: mi cattura, mi affascina, mi coinvolge e non sono piu` capace di smettere. Entro nel suo mondo, mi piaccia o no cio` di cui sta scrivendo. 

Più riguardo a NeulandPer primo ho letto "Neuland" che e` una storia ambientata ai giorni nostri . Un uomo e una donna partono da Israele per il Sud America, non si conoscono e stanno ognuno cercando una persona diversa: lui si chiama Dori ed e` sulle orme di suo padre preoccupato perche` da troppo tempo non ne ha notizia, lei si chiama Inbar e cerca se stessa o meglio la persona che vorrebbe essere. Finiranno per incontrarsi e collaborare assieme e troveranno ovviamente molto altro.
La storia e` tanto assurda quanto possibile, ma non ho potuto smettere di leggerla e nonostante il libro conti 640 pagine l'ho divorata in 18 sere facendo anche le ore piccole fino a che gli occhi si chiudevano da soli.

Più riguardo a La simmetria dei desideri

"La simmetria dei desideri" e` stato un acquisto obbligato: dopo aver preso in prestito "Neuland" e aver apprezzato cosi` tanto questo autore ho deciso che il libro successivo doveva rimanere mio. Ed e` quello che ho amato di piu`. Sono arrivata al punto di interromperne la lettura quando ormai intuivo che la storia era all'epilogo, vedevo assottigliarsi il numero delle pagine e pensavo: "Oddio no! Sta per finire davvero! Non voglio uscire da qui!", ovviamente ho resistito due giorni e poi mi ci sono ributtata a capofitto sperando che Nevo avesse in progetto un altro romanzo o (chissa`?) proprio il seguito di questo. I protagonisti sono 4 amici e la loro storia personale e comune si dipana nel tempo scandita dai mondiali di calcio. Yuval che e` uno dei quattro e` anche la voce narrante. Forse e` troppo poco quel che ho riferito fin qui, ma non mi sento di raccontare nulla di questa storia, non mi va di anticiparvi niente della delicatezza di questo legame di amicizia ne` della forza dei sentimenti che pervade tutto il libro e neanche dell'umilta`, lealta` e intellligenza di Yuval. Secondo me e` un capolavoro e meriterebbe davvero anche una rilettura, anche meno tumultuosa della mia perche` e` questo che mi ispira la scrittura di Nevo: divoro le righe, i capitoli, mi rigiro le frasi sulla lingua e non ne sono mai sazia. Aggiungo solo che in otto serate di lettura l'ho terminato, compresi i due giorni di pausa forzata!


Ci tengo a precisare che hanno spesso paragonato Nevo ad autori come Amos Oz e David Grossman, definendolo "il loro erede"; ovviamente mi sono messa a verificare di persona, ma al momento (e comunque lo ha detto tra le righe Nevo stesso in una recente intervista a Milano per Libreriamo) mi pare che a parte il fatto che tutti sono scrittori ebrei contemporanei il ritmo di Nevo sia davvero unico.
Sempre disposta a rimangiarmi tutto, solo dopo aver completato la lettura degli altri due ovviamente.

Nel prossimo post vi presentero` altri 5 romanzi tutti di un unico autore che sono stati la conseguenza diretta della lettura di Eshkol Nevo, per non uscire dal mondo ebraico, per ritrovare il sapore della narrazione pulita, ma altamente introspettiva. Gli ebrei le sanno raccontare le storie, davvero.
E poi cosi` mi sono trovata catapultata in una dimensione apparentemente lontana, ma in realta` vicina a tutti noi: la guerra.

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